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Focus

L’agricoltura moderna non può più permettersi di sprecare risorse ed energia. I residui delle colture e delle lavorazioni non sono rifiuti, eppure li trattiamo come se lo fossero. Essi contengono infatti materia organica, energia e carbonio sequestrato, ampiamente riutilizzabili nell’ottica della economica circolare.

Dalle biomasse residue si possono ricavare sostanze utili anche ad alto valore aggiunto, e possono derivare valide fonti di nutrimento per alcune categorie di esseri viventi tra i quali insetti dotati di una elevata capacità di degradare grandi quantità di materia organica in tempi relativamente brevi. La biomassa residua e non più sfruttabile può essere infine sottoposta a pirolisi, un processo di decomposizione termica a 400-600°C in presenza di una quantità limitata di ossigeno.

La pirolisi oltre a permettere un recupero a fini energetici permette di ottenere ammendanti impiegabili a fini agronomici, soprattutto il biochar, che sequestra il carbonio in forma stabile limitando le emissioni in atmosfera dei gas serra. La nascita dei progetti SCOOTER, SCARABEO, FLAMBE, PARMORIZZAZIONE e PROZOO, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna (Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020), è stata motivata dalla necessità di valorizzare e recuperare tutti i residui derivanti dalla filiera agro-alimentare, ma anche altri scarti organici, in modo innovativo e sostenibile nell’ottica di un’economia sempre più circolare.

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