ABSTRACT:
Il progetto SCARABEO si inserisce nel contesto della filiera canapicola italiana, proponendo un approccio innovativo che consente di diversificare e valorizzare i sottoprodotti e gli scarti della lavorazione dei fusti, massimizzando i ricavi in modo eco sostenibile, perfettamente in linea con i principi fondamentali dell’economia circolare.
Dopo la trebbiatura del seme, i fusti saranno sottoposti ad una fase di stigliatura che produce il tiglio (porzione corticale del fusto, ricco di fibra lunga) ed il canapulo (sottoprodotto fortemente lignificato). La carbonizzazione del canapulo lo trasformerà in biochar (ammendante agricolo) ed in syngas (combustibile). L’estrazione della fibra dal tiglio verrà condotta in condizioni controllate in un apposito impianto (macerazione ad acqua), sfruttando le proprietà pectinolitiche della flora macerante, già nota e caratterizzata. Il liquor di macerazione (scarto del processo, ricco di pectine, zuccheri riducenti, lignina, polifenoli), verrà valorizzato attraverso l’estrazione dei polifenoli, per uso alimentare. Il residuo sarà rigenerato per filtrazione su biochar ed adoperato nei successivi cicli di macerazione; il biochar così arricchito potrà essere utilizzato come ammendante per l’agricoltura. Larve del dittero Hermetia illucens (L.) (black soldier fly, BSF) verranno adoperate per la pulitura della fibra macerata, ed al termine del loro ciclo di crescita saranno utilizzate per la produzione di biodiesel e pannelli proteici ad elevato potere metanogeno, che andranno ad alimentare un impianto per la produzione di biogas.
Gruppo Operativo
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Azienda Agraria Sperimentale Stuard (capofila)
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Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (responsabile scientifico)
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Università Cattolica del Sacro Cuore
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Università di Parma
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Centro di Formazione, Innovazione e Sperimentazione Vittorio Tadini
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Azienda Agricola Freppoli Giuseppe i.i.
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Azienda Agricola Binelli Bruno e Ugo e C. s.s.
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Società Agricola Valentina e Federico Rossi s.s.